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22.12.2025

Mancano infermieri, arrivano gli ASO: una rappresentazione distorta e una semplificazione giornalistica. Una scelta orientata all’appropriatezza professionale e al valore per i cittadini

In merito all’articolo pubblicato oggi su L’Adige relativo all’introduzione degli Assistenti di Studio Odontoiatrico (ASO) all’interno dell’APSS, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento ritiene necessario chiarire il reale significato del percorso intrapreso. L’affermazione secondo cui gli ASO “arriverebbero perché mancano infermieri” rappresenta una semplificazione che non riflette la visione strategica sottesa a questa scelta, fondata su presupposti ben più profondi e lungimiranti.

L’introduzione degli Assistenti di Studio Odontoiatrico non costituisce una misura emergenziale per fronteggiare la carenza di infermieri – un problema noto e strutturale a livello nazionale – ma si inserisce in un progetto più ampio, finalizzato a valorizzare le competenze infermieristiche e a orientarle verso ambiti a maggiore complessità assistenziale e a più alto impatto per cittadini, famiglie e comunità.

È appropriato che l’assistenza alla poltrona odontoiatrica sia fornita da personale di supporto specificamente formato come l’ASO, figura che la Provincia autonoma di Trento sta formando e qualificando. Al contempo, è cruciale che gli infermieri possano esercitare le proprie competenze in processi in cui il loro sapere professionale genera reale valore per i cittadini, incidendo sulla sicurezza, sulla qualità dell’assistenza e sugli esiti di salute della popolazione. Ambiti come l’educazione terapeutica, la sorveglianza perioperatoria, la gestione e la regia della continuità del percorso di cura e la presa in carico di situazioni a maggiore complessità clinico-assistenziale rappresentano esempi concreti di questo orientamento.

Questo percorso rafforza il riconoscimento del valore delle competenze infermieristiche, ripristinando coerenza tra responsabilità professionale, competenze e bisogni di salute. È una visione che l’Ordine condivide convintamente e che si inserisce in un quadro più ampio di interventi e strategie già condivisi con l’Assessore alla Salute, Politiche Sociali e Cooperazione, Mario Tonina. Le priorità includono: assicurare condizioni organizzative che permettano agli infermieri, a tutti i livelli, di dedicarsi pienamente ai propri ambiti di competenza e autonomia, riducendo attività improprie, come quelle burocratiche; garantire ambienti di lavoro stimolanti, capaci di conciliare vita professionale e vita privata; assicurare retribuzioni coerenti con le responsabilità assunte; potenziare percorsi di carriera e specializzazioni; sviluppare modelli organizzativi a misura di bisogni dei cittadini, che tengano conto della specificità e dell’evoluzione delle competenze infermieristiche in un approccio multiprofessionale; promuovere un autentico coinvolgimento delle professioni sanitarie nei processi decisionali istituzionali. Si tratta di un percorso avviato, con interventi concreti già messi a terra e che ora necessitano di essere consolidati e resi strutturali.

Accanto a un’organizzazione basata sull’appropriatezza professionale, è indispensabile continuare a investire in politiche orientate al trattenimento e all’attrattività. Solo così il sistema sanitario trentino potrà continuare a riconoscere, valorizzare e sostenere la professione infermieristica, nel solco di una sanità pubblica che ha sempre fondato la propria forza su qualità, competenza, responsabilità e rispetto delle professioni.