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19.09.2025

L’Ordine degli Infermieri della Provincia di Trento accoglie con soddisfazione l’approvazione del progetto di sperimentazione per l’estensione della richiesta di radiografie agli infermieri di triage nei Pronto Soccorso

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento esprime la propria soddisfazione per l’approvazione, da parte della Giunta provinciale su proposta dell’Assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina, del progetto sperimentale che riconosce agli infermieri di triage dei Pronto Soccorso la possibilità di richiedere radiografie in situazioni di traumi minori, nell’ambito di protocolli condivisi e validati scientificamente.

Si tratta di un ulteriore passo importante, in linea con le indicazioni nazionali del Ministero della Salu-te, finalizzato a garantire una presa in carico tempestiva e sicura dei pazienti e a rendere più efficiente l’organizzazione sanitaria provinciale, valorizzando al contempo il lavoro di équipe.

«Questa sperimentazione – sottolinea il presidente dell’Ordine, Daniel Pedrotti – riconosce compe-tenze già esercitate dagli infermieri nella valutazione avanzata della persona e nella gestione clinico-assistenziale di situazioni complesse e a rapida evoluzione, potenziandole all’interno di un modello organizzativo innovativo. È un progetto che potrà generare benefici concreti: per i pazienti, in termini di tempi di attesa, mantenendo sicurezza e qualità dell’assistenza; per il sistema sanitario, attraverso un utilizzo efficiente delle risorse; e per la professione infermieristica, che vede riconosciuta e amplia-ta la propria responsabilità clinica.»

L’Ordine provinciale delle Professioni Infermieristiche, avvalendosi anche del contributo di colleghi esperti nell’area emergenza-urgenza, ha partecipato attivamente al gruppo tecnico che ha elaborato il progetto, in sinergia con l’Assessorato alla salute, politiche sociali e cooperazione, l’Azienda provin-ciale per i servizi sanitari e l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.

L’auspicio è che la sperimentazione possa consolidarsi, producendo risultati tangibili nel miglioramento dei percorsi di cura e costituendo un modello di riferimento anche a livello nazionale.